EIVISSA

Le origini della città di Eivissa, Capoluogo isolano, si fanno risalire al 654 a.C., quando i Cartaginesi fondarono la colonia di Ibosim.

Quando nel 902 gli Arabi conquistarono la città, cambiandone il nome in Madina Yabisali, fu costruita una triplice Cinta Muraria, dotata di numerose strutture interne, alcune ancora visibili.

Caduta in mano ai cristiani nel 1235, la moschea fu abbattuta e al suo posto fu iniziata la costruzione dell'odierna Cattedrale, successivamente ampliata nel XVI secolo con elementi in stile Gotico Catalano.

A quel punto era immediatamente comprensibile che la Cinta Muraria non avrebbe potuto resistere contro le nuove invenzioni tecniche in campo bellico, così nel 1554 Carlo V, con l'aiuto del Vescovo di Valencia Tliomas de Villanueva, fece costruire la Fortezza ancora oggi domina tutta la città.

Si tratta di una Cittadella Poligonale a Sei Bastioni per la disposizione dei cannoni, Bastioni portati a Sette nel 1578, in seguito a una serie di attacchi sferrati dai Turchi.

Eivissa è divisa in Città Bassa, dove si trovano le principali aree commerciali, e Città Alta.

La Città Alta, Dalt Vila, è costituita dal centro storico chiuso dalla Cinta Muraria del XVI secolo. Si tratta di uno dei centri abitati fortificati più antichi d'Europa, dichiarato dall'UNESCO Patrimonio Culturale dell'Umanità.

Davanti al porto cittadino si trova il Monument als Corsaris, dedicato al più famoso corsaro dell'isola, Antonio Riquer Arabi, attivo nella prima metà del XIX secolo. Questa parte della città che sorge più vicina al mare comprende il quartiere occidentale La Marina, con negozi, boutique e ristoranti, e l'antico quartiere orientale Sa Penya.

La Marina è una zona sempre molto vivace, sia di giorno sia di notte, con una serie di caffè e di locali dove è possibile incontrare i personaggi più eccentrici che la popolano.

Tornando invece verso il porto, si riconosce la chiesa di Sant Elm, costruita nel XVIII secolo per essere dedicata a San Salvador de la Marina, il protettore dei pescatori.

Dalla Città Bassa ci si dirige verso l'Acropoli passando da Placa de la Constitució, dove si tiene un mercato ortofrutticolo all'aperto molto frequentato, il Mercat Veli, e attraversando il celebre Portai de ses Taules.

Si tratta di una porta lapidea con ponte levatoio, fiancheggiata dalle copie di due statue romane acefale, di cui una è la dea Giunone.

Entrati nella cerchia muraria, immediatamente a fianco si trova la santabarbara che, protetta da mura molto spesse, ospitava il materiale esplosivo di difesa della cittadella.

Davanti all'ingresso si trova la statua del condottiero romano Lucio Oculacio.

L'angolo nord-orientale della cittadella è costituito dal Baluard de Santa Llùcia, fortemente allungato, dove, immerso in una fitta vegetazione, è stato perfettamente ricostruito l'Es Polveri, la polveriera dalla quale si gode la più bella vista sulla Città Bassa e sul porto.

Lungo il lato orientale, verso il Baluard de Santa Teda, si erge la chiesa di Santo Domingo, costruita a cavallo tra il XVI e il XVII secolo e caratterizzata dalle tegole di colore rosso scuro; l'interno è a una sola navata, coperta da una semplice volta a botte con altare barocco.

La Catedral de Nuestra Senora de las Nie ves, costruita tra il XIV e il XVI secolo, sorge nel punto dove si sono susseguiti nei secoli prima un tempio romano, quindi una basilica paleocristiana e infine una moschea araba. Recentemente restaurata, oggi si presenta nel suo aspetto originario: in particolare sono da notare le tré absidi decorate e le cappelle del coro. A fianco della cattedrale si trova la sacrestia, dove un piccolo museo raccoglie qualche opera in oro e alcuni dipinti sacri.

La zona di Ses Salines, dove si estendono le strutture per l'estrazione del sale marino, sfruttate nei secoli prima dai Cartaginesi, poi dai Romani e quindi dagli Arabi.

Le saline si presentano strutturate in una scenografica disposizione a scacchiera e si possono estrarre circa 70.000 tonnellate di sale ogni anno.

Il procedimento è molto semplice e consiste nel lasciar evaporare l'acqua del mare nelle apposite vasche e nello spaccare le croste del sale che rimangono alla fine del processo. Da qui il sale parte verso l'Europa del nord per essere utilizzato nella conservazione del merluzzo.

Questa zona è di grande interesse in quanto costituisce anche un'importante oasi di pace per gli uccelli migratori.

Vi si estende una spiaggia molto bella e tranquilla che contrasta notevolmente con il traffico e la confusione di persone che caratterizza altre località di questo tratto di costa.